Sul sito di “nati per leggere” troviamo la più completa risposta a questa domanda.
“Leggere ad alta voce ai bambini fin dalla più tenera età è una attività molto coinvolgente e rafforza la relazione adulto-bambino. I pediatri indicano che la lettura condivisa durante i primi 3 anni di vita è la cosa più importante che i genitori possono fare per sostenere lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino. Un bambino che riceve letture quotidiane acquisirà un vocabolario più ricco, avrà più immaginazione, si esprimerà meglio e sarà più curioso di scoprire il mondo.
Leggere a bassa voce è piacevole, crea l’abitudine all’ascolto, aumenta la capacità di attenzione e accresce il desiderio di imparare a leggere quando il bambino sarà più grande.
La vostra voce è magia per il bambino. L’elemento che più conta è lo stare insieme e condividere la lettura in famiglia. Potete seguire il testo e le figure, e intraprendere con il bambino una lettura ricca di scambi affettivi.”
E come disse Albert Einstein:
“Se vuoi che i tuoi figli siano intelligenti, leggi loro delle fiabe.
Se vuoi che siano più intelligenti, leggi loro più fiabe.”
Quando introdurre una seconda lingua?
Il bambino, già nell’utero materno, ha avuto modo di sentire la voce della madre e, una volta nato, può potenzialmente discriminare i fonemi di tutte le lingue. Questa capacità, però, si perde entro il primo anno di vita. Inoltre, una lingua viene “rappresentata” nel cervello come ulteriore lingua materna solo se appresa prima dei 3 anni.
Se si vuole crescere un bambino bilingue o plurilingue è quindi preferibile proporgli più lingue fin dalla nascita. Questo perché, come riteneva Maria Montessori, nel periodo 0-3 anni la mente del bambino è una “mente assorbente inconscia”, in grado cioè di assimilare tutto ciò che gli arriva dall’ambiente esterno senza sforzo e in maniera involontaria.
I principi alla base del plurilinguismo sono gli stessi su cui si fonda l’acquisizione della prima lingua: se il bambino viene esposto alla seconda o terza lingua fin dalla più tenera età, per apprenderla attiverà gli stessi meccanismi di acquisizione che si attivano per l’apprendimento della lingua madre.
Studi recenti hanno inoltre dimostrato che nella fascia d’età 0-6 anni ci si “impadronisce” facilmente dei suoni di qualsiasi lingua. Dopo quest’arco di tempo è certamente possibile acquisire una pronuncia corretta, ma diventa sempre più complesso a mano a mano che si avanza con l’età.
(fonte: Uppa.it)